AD Italia: February 2021

 

L’arte è di casa in un appartamento a Manhattan

Written by Elisa Mencarelli | Photography by Joshua McHugh | Link to Article


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Il designer Robert Passal ha trasformato l’appartamento dell’hairstylist newyorkese Guido Palau in un rifugio creativo totale. Qui convivono arte e design, stile scandivano e opere rinascimentali, contrasti e accostamenti audaci.

«Volevo allontanarmi dal mio lavoro il più possibile, entrare in questa casa e rilassarmi. Ho un gusto molto definito e stravagante, ma sentivo che potevo andare d’accordo con Robert e che avrebbe capito i miei desideri, anche quando mi contraddico». A parlare è il proprietario di questo appartamento a New York, l’hairstylist Guido Palau. Il famoso trendsetter ha alle spalle una carriera da sogno, ed è autore da più di un decennio di look influenti con nomi come Calvin Klein, Marc Jacobs, Prada e altri titani della moda.

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«In questo interno il design ha avuto un interessante processo evolutivo», osserva Passal. «Lo stile di Palau per le sfilate di moda spesso inizia con un concetto e si trasforma in tutt’altro, che è esattamente quello che è successo qui. Inizialmente voleva qualcosa di non strutturato e molto lunatico. Parlò di Parigi, di New York, degli anni ’20 e ’30, delle vecchie case che i viaggiatori inglesi riempiono di ricordi. Poi, man mano che il progetto cresceva, anche il suo gusto diventava più pulito, lineare. Guido immaginava uno spazio uniforme, quasi come una scatola bianca. Ma dal momento che a lui piace osare, abbiamo dipinto ogni stanza con lo stesso tono vaniglia. Il pop è nell’arte, nei fiori, nei libri». Continua Palau, «Non volevo che la casa fosse retrò o futuristica, o dare l’idea che tutto fosse stato acquistato nello stesso momento».

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All’interno il designer ha giocato sulle stratificazioni, portando avanti ricerche sulla storia, sulla natura, fino alla ceramica, creando angoli creativi che si sviluppano gradualmente. «Qui passiamo da un estremo all’altro. Da pezzi del 17esimo secolo a scaffalature industriali. Si tratta di autenticità, giustapposizione e contrasti. Una maschera africana guarda una poltrona danese contemporanea. Una chaise dei salotti dell’imperatrice Eugenia accanto a uno sgabello graffiato del ceramista Reinaldo Sanguino. Cristalli di roccia brillano in cima a una credenza laccata degli anni ’60», aggiunge Passal.

Una combinazione unica di periodi e stili, che abbraccia sia il design che l’arte, come la Venere di Urbino (Dopo Tiziano) di Jeff Muhs, dove le immagini rinascimentali incontrano l’astrazione dei colori, o la versione warholiana di Hunt Slonem sui classici ritratti ottocenteschi di Abraham Lincoln o di Mathew Brady. Nella tromba delle scale un assemblage di fotografi vicini e cari a Palau, fanno l’occhiolino alle tradizionali gallerie inglesi del 21esimo secolo.

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Infine Palau ci confessa la sua parte preferita dell’appartamento: la lussureggiante terrazza al piano superiore, ricca di piante e arbusti tipici dei giardini inglesi. «Quando è una bella giornata, apro le porte della terrazza, mi siedo, bevo il tè e contemplo», dice. «Ho vissuto in appartamenti molto più grandi, ma questo è di gran lunga il più armonioso. Non riesco a immaginare di poterlo lasciare».